FROLLATURA DELLA CARNE: COS’È, COME FUNZIONA E PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE

Negli ultimi anni, la frollatura della carne è diventata un tema centrale nelle cucine dei ristoranti di alta qualità, conquistando anche molte macellerie specializzate e chef appassionati che si sta sempre più diffondendo anche in Italia grazie ai vantaggi evidenti in termini di qualità, identità del piatto e fidelizzazione del cliente. Frollare personalmente i tagli più pregiati, come la costata, il filetto o la bistecca alla fiorentina, permette ai ristoratori di controllare ogni fase del processo, esaltando il profilo aromatico della carne e garantendo una tenerezza superiore rispetto ai prodotti standardizzati.
In questo articolo approfondiremo tutto ciò che c’è da sapere sulla frollatura: come funziona, perché è importante e quali sono i tempi ideali per ottenere risultati eccellenti.
Che cosa significa frollare la carne?
La frollatura della carne è un processo fondamentale per garantire tenerezza e sapore alle carni rosse, in particolare a quelle bovine. Ma cosa è la frollatura della carne, esattamente?
Quando un animale viene macellato, la sua carne attraversa una fase di rigidità detta rigor mortis. È solo successivamente, con il tempo e in condizioni controllate, che la carne inizia a “rilassarsi”: questo è il momento in cui inizia la frollatura. Durante questo processo, gli enzimi naturali presenti nei muscoli iniziano a degradare le fibre, rendendo la carne più tenera e sviluppando aromi più intensi e complessi.
La differenza tra carne fresca e carne frollata è evidente al palato: la prima è più coriacea e meno aromatica, mentre la seconda si distingue per morbidezza e gusto pieno.
A cosa serve la frollatura della carne?
Frollare la carne non è solo una questione di morbidezza. La frollatura serve a:
- Migliorare la tenerezza: gli enzimi ammorbidiscono le fibre muscolari, rendendo la carne più masticabile e tenera.
- Intensificare il sapore: perdendo parte dei liquidi si concentrano aromi complessi, spesso descritti come burrosi, nocciolati o addirittura leggermente “funky” nei casi più estremi.
- Elevare la qualità del taglio: anche tagli meno pregiati possono guadagnare valore con una buona frollatura.
- Favorire la digeribilità: la parziale predigestione delle proteine rende la carne più facile da assimilare.
Come avviene la frollatura della carne?
Come si fa la frollatura della carne? Subito dopo la macellazione, le carcasse vengono sottoposte a un periodo di conservazione secondo temperatura, umidità e ventilazione ben definite in ambienti controllati come vetrine panoramiche per ristoranti o celle refrigerate per carne.
In questa fase si possono applicare diverse tecniche:

Frollatura a secco (dry aging)
È la tecnica più antica e pregiata. La carne viene lasciata maturare su osso in celle frigorifere, con umidità intorno all’80%, temperatura tra 0°C e 4°C, e ventilazione costante. Il tempo minimo per ottenere risultati apprezzabili va da 14 a 30 giorni, ma non mancano casi estremi come la frollatura carne 36 mesi o addirittura carne frollata 1000 giorni, che sviluppano caratteristiche aromatiche molto particolari.
Questa tecnica favorisce una forte concentrazione del sapore e una crosta esterna che viene rimossa prima del consumo. È ideale per tagli nobili come costate, entrecôte e lombate.

Frollatura sottovuoto (wet aging)
Più moderna e diffusa nell’industria, consiste nel frollare carne sottovuoto in buste termosigillate. Il processo avviene a bassa temperatura (0–2°C), senza perdita di peso né formazione di crosta esterna.
È più economica e rapida della dry aging, ma dona un sapore meno intenso. È adatta a tagli di seconda scelta o alla ristorazione con alti volumi.

Frollatura nel burro
Metodo innovativo e ancora di nicchia. Consiste nel ricoprire completamente il pezzo di carne con uno strato di burro, che protegge dall’ossidazione e dalle contaminazioni. La frollatura nel burro combina le caratteristiche della dry aging con una protezione naturale, mantenendo l’umidità interna e sviluppando note aromatiche uniche.
Quanto dura la frollatura della carne?
La risposta dipende da diversi fattori:
- Tipo di carne: bovina, suina, ovina o selvaggina.
- Tecnica utilizzata: a secco, sottovuoto o nel burro.
- Taglio: i tagli con più grasso e osso resistono meglio a frollature lunghe.
Tempi di frollatura indicativi:
- Minima: 7–14 giorni (wet aging).
- Standard: 21–40 giorni (dry aging).
- Lunga: 60–180 giorni.
- Estrema: oltre 365 giorni, fino a casi di carne frollata 1000 giorni.
Esempi estremi: carne frollata 36 mesi e 1000 giorni
Sono rari, ma reali. Alcuni macellai e ristoratori sperimentano frollature estreme, ottenendo carni con un sapore simile al formaggio stagionato, amate da veri intenditori. Tuttavia, queste carni richiedono controlli igienici rigorosissimi e sono molto costose.
La frollatura della Fiorentina: un caso speciale
La temperatura frollatura carne è un parametro cruciale:
- Dry aging: 0–4°C, umidità 75–85%, ventilazione costante.
- Wet aging: 0–2°C, in sacche sigillate.
- Frollatura nel burro: 1–3°C, in ambienti controllati.
Eventuali variazioni possono compromettere il processo, alterando la sicurezza o la qualità del prodotto.

Frollatura e sicurezza alimentare
Frollare la carne richiede competenze specifiche e ambienti igienicamente controllati. I principali rischi sono:
- Sviluppo di muffe e batteri patogeni.
- Degradazione ossidativa dei grassi.
- Contaminazioni crociate.
È fondamentale rispettare le normative HACCP e mantenere rigorosi controlli su temperatura, umidità e pulizia delle celle frigo impiegate.
Differenze tra carne bovina, suina e selvaggina
Non tutte le carni si frollano allo stesso modo:
- Carne bovina: la più adatta, specialmente razze come Chianina, Fassona, Wagyu.
- Carne suina: frollatura breve o assente, tende a deteriorarsi più velocemente.
- Selvaggina: necessita frollatura per ammorbidire le fibre e ridurre l’odore forte.
I tempi di frollatura della carne variano sensibilmente in base alla specie e al taglio.

Se ti stai chiedendo se vale davvero la pena frollare la carne, la risposta è sì. La frollatura della carne è una vera arte. Richiede tempo, attenzione e investimento iniziale in una buona attrezzatura, ma può trasformare completamente l’esperienza gastronomica e i guadagni sul lungo termine. Nei ristoranti di alta cucina o nelle macellerie specializzate, è una pratica imprescindibile.
Frollare la carne vale la pena quando si vogliono offrire tagli eccellenti, teneri e gustosi, capaci di sorprendere anche i palati più esigenti